interno del teatrino con platea e palcoE' soltanto con il 1807, dopo che si era stabilito a Monza Eugenio Beauharnais e il teatro cittadino era andato distrutto dal fuoco cinque anni prima che si sente la necessità di dotare di un piccolo ambiente teatrale la Villa.
Quasi certamente la principessa Amalia, moglie di Eugenio Beauharnais, nel tentativo di alzare di "tono" la vita di corte, richiese all'architetto di Stato Luigi Canonica di risolvere questo problema.
In un annuario del 1838 la deliziosa sala teatrale viene così descritta:
"In un'ala occidentale, avvi un grazioso teatrino a guisa di arena... E' di un buon gusto speciale con dipinti del Monticelli, scolaro dell'Appiani, e di vari scolari del Sanquirico. Di fronte al palcoscenico sporge un bel palco reale a trono fiancheggiato a destra da un'altro per le donne, e a sinistra quello per i dignitari di corte".


particolare del fondale del palcoscenico dipinto da Andrea Appiani - vi è raffigurata l'allegoria di dio Bacco giovaneE' un gioiello prezioso con una qualità acustica ottima che si aggiunge, come fatto eccezionale, all'armonia che unische in modo mirabile la bellezza dell'architettura con l'eleganza della decorazione. E' un unicum, in effetti, e non soltanto per il magnifico fondale con l'allegoria di Bacco giovane dipinto dall'Appiani, ma per quel "sottopalco" dove è conservata perfettamente la "piantazione" originale: le quattro coppie dei doppi binari con i basamenti dei telai delle quinte e con tanto di ruote di pietra.

Il teatrino è ancor vivo oggi: spettacoli teatrali, conferenze, manifestazioni, incontri, si tengono in questo luogo di piccole dimensioni, nella sala di 100 posti; grazie al restauro di ripristino compiuto negli anni '70 del '900. Così sono tornati alla luce per chi studia o fa teatro oggi, i valori storici e artistici che hanno caratterizzato la costruzione di questo luogo di intrattenimento all'interno della Villa.