PROGETTO CARBONARA
Vincitore nel 2006 del concorso internazionale bandito nel 2004 dalla Regione Lombardia (presidente Formigoni) e dal Comune di Monza (sindaco Michele Faglia) per un costo totale di più di 1,2 milioni di euro, il progetto dello studio Giovanni Carbonara è stato criticato da diversi osservatori attenti alle sorti della Villa Reale e dal Comitato per il Parco “A. Cederna” perché ha aperto la strada a un utilizzo commerciale e privatistico della Villa a tutto danno della sua vocazione museale e della fruibilità pubblica libera dell'edificio.
Esso prevede, infatti, la destinazione a “appartamenti di alta rappresentanza” di quasi tutte le stanze dei due piani nobili del corpo centrale e dell’ala nord, riservando ad ufficio del governatore lombardo le nove raffinatissime stanze che erano state appena restaurate dalla soprintendenza.
Inoltre vi è contemplata la realizzazione di due auditorium sotterranei per convegni e congressi, aree a foresteria e una beauty farm al servizio di ospiti fortunati.
Quasi nulla, vi è previsto per finalità culturali, museali e didattiche, ovvero per quelle funzioni pubbliche alle quali la Villa era prevalentemente destinata, ribadite dall’Atto di cessione del 1996.
In definitiva, il progetto Carbonara mostra chiaramente la subalternità al committente più forte – la Regione Lombardia di Roberto Formigoni – che avrebbe avuto a disposizione gran parte degli spazi.
La concessione attuale fa di peggio: sacrifica la parte centrale, la più prestigiosa, della Villa Reale a un progetto commerciale che vede concessionari e subconcessionari fare profitti godendo di un restauro reso possibile da fondi pubblici.
il progetto Carbonara in PDF: testo del progetto (A4) - disegni 1° parte (A3) - disegni 2° parte (A3)
vedi articoli del "Diario quotidiano di architettura": 1 - 2