Il salotto: presenta una tappezzeria di damasco cremisi con disegni portanti motivi floreali. Particolari sono le quattro porte a vetro poste agli angoli della sala; in qualsiasi momento la sovrana doveva avere totale percezione delle presenze all’interno dei suoi appartamenti. Le decorazioni dorate della volta ritraggono paesaggi ruineschi. I sopraporte in stile neobarocco rococò definiscono ulteriomente gli ingressi alla sala.
È stato da poco ricollocato il ritratto di Umberto I, datato 1901, opera di Eleuterio Pagliano.
Sul fondo della sala è presente una piccola porta d’ingresso collegata direttamente all’appartamento di re Umberto I per rendere più agevole e veloce l’acceso all’ambiente del sovrano.
La vita matrimoniale dei sovrani era caratterizzata da una sostanziale indifferenza.
Umberto, ancor prima del fidanzamento con Margherita, intratteneva rapporti amorosi con altre donne. In particolare, frequentava la duchessa Eugenia Litta Bolognini, che abitava nella omonima villa di Vedano, poco distante dalla reggia monzese. Il re era solito percorrere il sentiero che univa le due dimore, dopo l’aperitivo con la regina, per andare a cenare con la sua favorita. Umberto commise un imperdonabile errore diplomatico: chiese a suo padre Vittorio Emanuele II di fare della Litta la dama di palazzo di Margherita a Milano; la futura regina reagì: seguì Umberto lungo il viale del Parco e, sotto un lampione non distante dalla casa della duchessa Eugenia, accertatasi di trovarsi in piena luce, sparò un colpo di pistola in aria. In realtà successe anche di peggio: una sera, entrando nella camera da letto del marito, lo sorprese impegnato con la Litta. Decise quindi di andarsene e abbandonare il marito infedele, ma l’intervento del suocero, che le ricordò il suo ruolo, le fece cambiare idea.
La camera da letto: le pareti della camera da letto sono impreziosite da tappezzerie da poco ripristinate su disegno originale e realizzate su tessuto ignifugo, dalle tonalità del verde con decorazioni e disegni floreali. È presente un camino in marmo in stile Seicento con fondale di mattonelle a fiori. Le volte sono decorate con dorature e putti leggermente rilevati.
La sala da bagno: è un ambiente ricavato da due sale in precedenza utilizzate come studio. Nella prima sala di servizio è presente gabinetto e latrina mentre nel successivo il bagno. I tessuti delle tappezzerie a strisce bicrome blu e bianche sono stati recentemente restaurati e realizzati con materiale ignifugo. È presente alle pareti un rivestimento in marmo “fior di pesco” tipico delle zone della Carnia. In un angolo trova posto un camino in marmo bianco recante il diadema di Casa Savoia. I pavimenti lignei dei due ambienti sono quasi sicuramente realizzati dalla celebre officina neoclassica dell’ebanista Giuseppe Maggiolini. L’artista artigiano di Parabiago realizza due preziosi intarsi, il più famoso dei quali rappresenta la testa della Medusa.
Il guardaroba: le pareti, rifinite da delicate tappezzerie di colore celeste, realizzate in materiali ignifughi sul modello originario, incorniciano una delle sale guadaroba della regina. Sono presenti mascherine di color oro, tracce dell’antico impianto di riscaldamento collegato a caldaie sotterranee, alimentate a legna. Qui è stato da poco ricollocato il trumeau, in noce, composto da un corpo inferiore a tre cassetti, più uno in fascia. Sul piano fa bella mostra un vano a scomparsa che nasconde il secretaire con tre cassettini interni. Sulla fascia che divide il corpo superiore da quello inferiore si trovano due piccoli
ripiani estraibili per mezzo di tiretti. Vi è poi l’alzata a due sportelli, sormontati da un medaglione con cristallo inciso. All’interno sono collocati sei cassetti disposti in doppia fila sormontati da uno sportello centrale e da sette vani a giorno, alcuni sagomati ad arco. L'arredo, che si trovava nella residenza reale di Strà, venne portato alla Reggia di Monza su richiesta della regina Margherita e collocato nel boudoir.
Uscendo da questo ambiente, si incrocia la scala dai quali si scendeva al piano terreno, dove altri sei locali erano adibiti a guardaroba e sauna.
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