Sala della pendola: probabilmente questa era la sala d’aspetto per l’appartamento delle arciduchesse, diventato poi quello della regina Margherita. Anticipa il “Salotto della Regina” ed è collegata con la “Sala dei Ciambellani”, denominata poi semplicemente “Sala verso Corte”. Risente, come anche il resto degli Appartamenti privati, del gusto di Umberto che caratterizza i cambiamenti e i rifacimenti.
La biblioteca: realizzata dall’unione di due sale, un tempo chiamate “etrusca” e “celeste”, la splendida biblioteca in mogano, su due livelli, era un tempo luogo comune agli appartamenti dei due sovrani.
Il re teneva molto a questo ambiente: “Sua Maestà dice di aver speso 100 mila lire nella sala della Biblioteca di Monza”, annotava nel diario Paulucci delle Roncole, aiutante di campo del sovrano.