Cappella Reale - l'ingresso è dal lato che prospetta sul cortile d'onore della Villa Reale, oltre la cancellataLa Cappella Reale è sorta, fra il 1777 ed il 1780, su progetto del Piermarini insieme alla Villa Reale di Monza.
Il Piermarini dispose la sua collocazione all'esterno della villa stessa, nel punto di snodo tra l'ala sinistra del corpo centrale e lo sviluppo delle ali basse verso settentrione; è posta simmetricamente al gemello edificio della Cavallerizza ai lati della Corte d’Onore del palazzo. Si tratta di una vera e propria chiesa dedicata all'Immacolata; l'interno della chiesa è molto scenografico e ricco di stucchi, fregi e rosoni; una serie di colonne e lesene corinzie scandiscono gli altari e le nicchie.
L'edificio ha pianta centrale con muri perimetrali in laterizio. L'aula (un quadrato appena smussato agli angoli) ed i bracci formano una croce greca inscritta nel quadrato perimetro esterno.
La pianta è a croce greca iscritta nel quadrato del perimetro esterno, la volta a vela è sostenuta da quattro costolature che convergono all’oculo centrale privo di lanternino, ciò dimostra gli studi di questo architetto sulla stabilità delle coperture a cupola.


il ricco interno della Cappella di CorteIl Piermarini ha previsto ai quattro angoli del tempio i vani necessari alla sua funzionalità: la sacrestia, le tribune per la famiglia imperiale, le scale di accesso alla tribuna dell’organo liturgico (costruito nel 1825 dai fratelli Serassi di Bergamo). Nelle quattro nicchie angolari sono collocate le statue di S.Enrico di Germania, S.Ferdinando di Spagna, S.Francesco Saverio e S.Francesco d’Assisi.

L’altare maggiore è a forma di urna e contiene, come ricordato dall’iscrizione, le reliquie dei martiri Eugenio, Amalia ed Augusta. Sull’altare il dipinto dell’Immacolata del Legnanino. Ai due altari laterali una Crocefissione con i santi Bernardo e Benedetto di Filippo Abbiati e una Salita al Calvario di Giovanni Maria Arduino.

La Cappella è tuttora dotata di suppellettili e di paramenti pregiati: camici ornati con pizzi di Bruges, di Valenciennes e di Venezia, piviali e pianete riccamente ricamate. L’altare maggiore veniva addobbato nelle grandi occasioni con un paliotto ricamato dalla regina Maria Adelaide di Savoia e con un tappeto a fiori, opera dei duchi e duchesse d’Asburgo.



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